mi sono ritrovata a sbavare (si puo' dire?) su una serie di immagini di zuppe. Avete capito bene, zuppe! Ognuno ha la sua c'e' poco da fare... La rivista in questione era niente meno quella di Donna Hay: foto con piatti che sembrano uscire dalle pagine e ricette per ogni gusto e per ogni momento. Una rivista che si differenzia dalle altre proprio per quel non so' che, sara' il prezzo? Un po' troppo expensive.
Ad ogni modo in quella carrellata di zuppe si nascondeva una radice, la parsnip. Passo successivo e' stato pescare la traduzione: pastinaca. "Bene, ne so' quanto prima!" . Ma non finiscie qui, neanche farlo apposta l'ho vista al supermercato, nel banco verdure sud americane, sempre piu' incuriosita e stranita, ne ho comprate due.
Cosa vi ricorda? Una carota, col colore di una patata, semplice. Definizione non proprio corretta, ma ci sono quasi: la pastinaca fa parte della famiglia delle carote (yeah!!!), e' originaria dell' Europa tant'e' che gia' Romani e Greci la utilizzavano comunemente e pensavano avesse effetti afrodisiaci (wow!). Molto usata, insieme alla rapa, prima dell'arrivo della patata (Wikipedia, riassunto). Quindi col sud america non c'entra nulla.
Se questa sorta di carota pallida non dice molto, il profumo la sa' lunga. Dopo il primo taglio, un'annusatina per me e' do'obbligo. Semplicemente divina.
Carota, sedano, finocchio, liquerizia. Profumi freschi, ricordi d'estate e di insalate.
E sulla scia di questo delirio di profumi ho preso in prestito la ricetta dalla rivista, eliminando il miele e le cipolle. Ho lasciato: 2 radici, un porro, brodo, salvia. La preparazione e' da minestrone, la radice e' cotta quando si pianta la forchetta; la salvia per finire.
Semplice, delicata e profumata: perfetta!
Alla prossima ;-)