sabato 27 febbraio 2010

Comfort food al sapore di riso

Questa settimana e' stata a dir poco pesante, stare negli Stati Uniti da sola non mi ha reso le cose facili, sento addosso molta tristezza per tutta una serie di avvenimenti. Credo, anzi sono convinta di essere un "animale" sociale, come piace definirmi, e come tale odio la solitudine...

Ma non voglio deprimere nessuno!!! 

Qualcosa di positivo pero' c'e': il mio corso d'inglese, che e' iniziato a gonfie vele! E tra i motivi che mi hanno spinto a farlo oltre a migliorare l'uso di questa lingua, c'e' la necessita' di fare nuove conoscenze. La cosa divertente e' che la mia classe si divide tra sudamericani e asiatici ed essendo io l'unica europea sono tutti incuriositi da me. Il perche', sinceramente mi sfugge!!! Pero' ho capito che tutte queste persone hanno un'idea curiosa dell'Italia: sono convinti che italiano e spagnolo siano la stessa lingua o meglio che una e' il dialetto dell'altra e viceversa. Ma no!!! Insomma molti mi fanno le stesse domande, hanno una fantasia da guiness dei primati e una visione davvero distorta dell'Italia. Ma non si limitano a fare domande, alle quali rispondo con tutta la diplomazia necessaria, non vorrei mai creare squilibri internazionali, il piu' delle volte percepisco che mettono in dubbio le mie risposte chiedendomi se sono sicura. Eh ma adesso faro' loro un corso accellerato sul Bel Paese, poi magari oltre a migliorare l'inglese, che non sia la volta che imparo lo spagnolo?
(lo parlano praticamente tutti!!!)

Comunque tornare a casa ed essere sola mi ha fatto venire una voglia esagerata di casa a Bologna, famiglia e compagnia bella...uff...
Insomma anche prepararmi la cena e' diventata una tristezza, sono un caso pietoso. E cosi' mi sono buttata su uno di quei cibi che mi danno sollievo: il riso. Fantastico potrei chiamarla "La settimana del riso", poi non deve essere per forza super elaborato, burro e formaggio va gia' benone per me. Non lo vedo neanche triste anzi decisamente in testa nella lista dei miei comfort foods.


Ma a tutti voi lo propongo nelle varianti: asparagi e funghi!!!




 

 


Gli asparagi li ho sbollentati qualche minuto in acqua salata, i funghi erano secchi, li ho lasciati a mollo per un quarto d'ora.
In una padella antiaderente, io uso la wok, in un filo d'olio si rosola un po' di cipolla, poi si butta il riso e lo si fa tostare un po', non deve bruciarsi. Si aggiunge poco alla volta il brodo e le verdure, e si lasciano cuocere a seconda del tempo di cottura del riso. Questa volta non ho delle dosi, perche' l'ho fatto solo per me, sono andata a occhio brutalmente!!! ; )
Quando e' pronto il brodo deve essersi assorbido; una noce di burro per mantecarlo e il formaggio grattugiato e' quasi d'obbligo.


Buona domenica




Con questa ricetta partecipo al concorso su
http://spadelliamo.blogspot.com/

mercoledì 24 febbraio 2010

Thumbprint biscuits (ovvero biscotti con impronta)

Andare in libreria da queste parti e' molto frequente, non si va solo per acquistare libri, ma anche riviste, quotidiani e bersi il caffe', o gli altri mille beveroni che ti offrono come frappuccino e compagnia bella. Per me e' il paese dei balocchi, passerei ore e ore a sfogliare piu' o meno di tutto. E in una delle mie tante incursioni da Barnes & Noble ho trovato questo bellissimo libro dal titolo davvero azzeccato, per me "Baking, great tastes" (per to bake s'intende cuocere in forno). Poi sara' che i libri grandi con le pagine patinate, le foto e quant'altro mi piacciono da matti e che il prezzo era davvero ridicolo, solo $2.00, che non potevo lasciarlo li'!!! Infatti e' venuto a casa con me, non c'erano dubbi.

Come per tutti i libri che mi passano tra le mani, prima si sfoglia tutto in un minuto, poi si ri-sfoglia con attenzione anche se l'occhio mi e' caduto praticamente subito su questi biscotti alla marmellata (vedere post precedente).
Thumbprint significa letteralmente impronta del pollice, ma si facciamoli mi son detta ho anche gli stampini naturali!!!

E cosi' non avendo postato la ricetta prima lo faccio ora:

250 g burro, morbido
140 g zucchero a velo
1 uovo intero
90 g di cream cheese (Philadelphia)
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia e mezzo di scorza grattugiata di limone
350 g di farina
marmellata a scelta (io ho usato lamponi e arance)


Far ammorbidire il burro e unire: zucchero, uovo e farli diventare una cremina, poi aggiungere il philadelphia, la vaniglia e il limone fino a che diventa un bell'impasto e lasciarlo riposare in frigo 10 min. 
Nel frattempo preriscaldare il forno a 180 gradi.
Con l'impasto si formano delle palline, grandi tipo una noce si schiacciano un po' tra le mani per appiattirli, li mettiamo man mano su una teglia da forno e alla fine stampiamo su ognuno un impronta di pollice, la riempiamo con un pochino di marmellata e in forno per 10-12 minuti.
Queste dosi sono per 40 biscotti, ma io dimezzo sempre!


Baci biscottosi, Kat

venerdì 19 febbraio 2010

Una spedizione speciale

Un'altra giornata di partenze e di saluti, che periodo! 
Un'altra breve separazione dalla mia meta': oggi lui parte per l'Italia, io resto in Illinois...che tristezza.
E cosi' sulla strada del ritorno mi sono immersa nei miei pensieri tanto profondamente quasi da non accorgermi di essere arrivata a casa. Andiam bene!
Anyways, il punto e' semplicemente uno: odio le partenze, sopratutto quelle all'aeroporto. Sai che arrivera' il momento di separarsi e arriva puntuale, almeno per me, il nodo in gola e la lacrimina che scende silenziosa aprendo il baratro.
Poi inizio a parlare a raffica e in quel momento l'adrenalina e' a mille che finisco per dimenticare sempre di dire qualcosa...strano!?!
Questo e' un momento di grande tensione generale, una partenza necessaria, triste, cercare di non pensarci e' impossibile, cosi' tra ieri e oggi ho cucinato, cucinato, cucinato.... Ma sono giu' di corda e' inutile, quindi rimando a un altro momento cosa e' uscito dalla cucina, prometto.

Come e' giusto che sia un eccezione la voglio e la devo fare. 
Una "spedizione speciale" che il mio corriere preferito, nonche' fidato fara' al mio posto. 
E' un pensiero, uno di quelli che vengono fuori la mattina appena sveglia, come oggi e dici a te stesso...io sono cosi', io sono anche questo.
Sono semplicemente biscotti, magari non saranno i piu' belli e accattivanti del mondo ma il loro aspetto mi piace e son fatti con amore, perche' sono convinta che quando prepari qualcosa, pensando a una persona i nostri pensieri e le nostre emozioni si fondono nell'impasto. 

Ho idea che alle volte non servono tante parole per comunicare, sara' ma io in questo momento non le trovo...

Biscotti con impronta di marmellata e un abbraccio




...la cosa si fa interessante



































 

lunedì 15 febbraio 2010

V-Day il giorno dopo

Week end movimentato direi, occhio e croce, perche' a noi la noia non piace. Chi arriva, chi parte: insomma la casa si e' trasformata nella succursale dell'aeroporto di Chicago, ma comunque va bene cosi', anche se poi nei fatti sabato e domenica sono volati, sempre per restare in tema!

E oggi che tutti son ripartiti riesco finalmente a godermi un po' di tranquillita' accompagnata dal canto soave della lavastoviglie in sottofondo, gia' al secondo giro di boa.

Fortuna vuole che ormai la mia digitale e' diventata parte integrante degli utensili da cucina...ecco qualche momento trascorso a smangiucchiare biscotti, biscottini e una brownie rigorosamente al cioccolato...tanto per la dieta c'e' tempo!!!



Biscotti alle mandorle e con goccie di cioccolato


Brownie al cioccolato

Dopo tutti questi dolcetti questa settimana penso di starmene buona e tranquilla a smaltire le calorie... che e' meglio!!!


giovedì 11 febbraio 2010

Una scatola piena di biscotti

Chi se lo sarebbe immaginato che fare due innocenti biscottini sarebbe stato pericoloso? O quasi? Io no, ma figuriamoci...
Sta di fatto che ieri nell'attesa di sfornarli, quando ormai in casa si era gia' sparso quell'inequivocabile profumino che preannuncia la loro cottura, e mi dice vai vai che sono pronti...tutto a un tratto parte la sirena dell'antincendio.
Sul momento mi dico, che e' successo al timer del forno??? Sta per esplodere tutto, i miei biscottiiiiii!!! No no e' l'allarme antincendio, ma dai non ci posso credere...
Mi lancio in cucina, con tanto di capriola, spengo il forno, che per fortuna era pronto e metto in salvo i biscotti. Nel frattempo l'allarme continuava a suonare o meglio a fischiare in modo tremendo, bene ora PANICO! Cosa facccio??? Stacco la centralina dalla corrente, lo scuoto ferocemente nella speranza che smetta ma niente da fare, poi leggo sopra "move to fresh air"... mi si accende la lampadina e lo scoiattolo comincia a correre... via fuori sul terrazzo a respirare un po' d'aria.
Niente da fare, panico, adesso chiameranno il 911 e arriveranno pompieri, ambulanza, esercito.... Allora ultima spiaggia chiamo Paolo, nella speranza di un aiutino, ma niente mi dice cose gia' fatte e aggiunge "ma c'e' fumo in casa? sai l'allarme rileva gas ..." e fa un elenco in stile CSI.

Poi miracolo: ha smesso, quel fischio incessante... ha smesso. E' tornata la pace.
Ormai le mie orecchie si erano abituate che non mi sembrava piu' vero.

E resto li' ferma a guardare i miei biscottini, con la digitale in una mano e il cellulare nell'altra, la battaglia contro l'allarme e' finita, ho vinto io.



Biscotti da inzuppare

250 g farina - 75 g zucchero a velo - 50 g burro - 1 uovo - 3 cucchiai di panna fresca - 1/2 bustina di lievito (io non avendolo ho messo 2 cucchiaini rasi di baking powder) - qualche goccia di vaniglia - un pizzico di sale.

Mescolare in una terrina farina, zucchero, lievito e aggiungere il burro ammorbidito, quasi fuso. Quando gli ingredienti saranno tutti amalgamati, unire l'uovo e la panna. Lavorare con le mani fino a ottenere una palla compatta.
Dopo averlo fatto riposare mezz'ora in frigo, stendere con il mattarello e ricavare dei biscotti rotondi, quindi al centro praticare un altro foro piu' piccolo, io mi sono aiutata con il tappino dell'acqua.
In forno gia' caldo a 200 gradi C per una decina di minuti.

(se avete un allarme attenti a non farlo suonare!!!)

un saluto biscottoso


domenica 7 febbraio 2010

dolci esperimenti ...




Oh che bello i miei lettori sono esigenti!!!! O forse ho semplicemente stuzzicato loro l'acquolina con queste due tortine? Sta di fatto che mi hanno richiamato all'ordine e questo mi fa piacere!!!

Ma perche' esperimenti?
La scelta non e' stata casuale, anzi, da un po' di tempo a questa parte trovo piacevole sperimentare e "fondere" dietro ai fornelli. Basta con la solita ciambella con la quale sono legatissima e affezionata, non ricordo neanche a quando risale la prima volta, ma decisamente tanto tanto tempo fa.
Quindi anno nuovo, vita nuova!!!

Come nasce la prima tortina, quella di sopra? Nasce da un sacchettino di carote che si nascondeva nel frigo e che proprio non ne voleva sapere di uscire e tuffarsi da qualche parte, quindi con l'inganno l'ho preso ed e' finito nel mixer, senza plastica naturalmente!!! Poi la sera stessa c'era la cena a casa di Sara e Paolo, non vuoi portare qualcosa di speciale?!?
Quindi nella speranza che l'esperimento andasse bene mi sono messa all'opera.
Cosa ci occorre?

150 g carote grattugiate o passate nel mixer
150 g farina
30 g burro
60 g zucchero
100 g mandorle tritate
3 cucchiaini di lievito
1 uovo
latte q.b.

Si uniscono la farina e il lievito, in una ciotola, zucchero, burro fuso, uovo e le carote.
Mescoliamo bene questi ingredienti e aggiungiamo poco per volta il latte per ammorbidire il composto e continiuamo a girare con una frusta o una forchetta; deve risultare cremoso ma non liquido, non piu' di mezzo bicchiere di latte, alla fine uniamo anche le mandorle che con le carote stanno proprio bene!!!
Ungere uno stampo con pochissimo burro, un velo di farina per non far attaccare e in forno per 25 minuti a 175 gradi C. La prova stecchino e' sempre gradita.
Il risultato e' morbido ma non appiccicoso!!!
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Esperimento 2: cioccolato, glassa e zucchero... rosso!!! Si vede???
Motivazione: un auto regalo per me, per festeggiare il mio compleanno, anche se la torta e' arrivata dopo: una specie di premio di consolazione per non aver avuto modo di festeggiare il 2, per ricordarmi che e' pur sempre carnevale e perche' no per risollevare il mio morale.
Confesso che e' stata una super coccola!!!... e riuscire a fare la glassa una soddisfazione!!!
Mi e' proprio piaciuta, senza troppe pretese, si e' fatta assaggiare: zero sensi di colpa per la linea.

ingredienti:
2 tuorli
1 albume
80 g zucchero
60 g burro
60 g farina
3 cucchiaini di cacao amaro in polvere

1 bustina di lievito
per la glassa: 100 g zucchero a velo
3 cucchiaini di succo di limone

Lavorare il burro con lo zucchero ammorbidito e unire i tuorli uno alla volta. Unire la farina con il lievito e il cacao. Montare a neve l'albume e unirlo a sua volta all'impasto (se risulta asciutto un filino di latte). Si imburra e infarina lo stampo e si inforna a 180 gradi C per 30 minuti.
Quando e' pronta la lasciamo raffreddare, la tiriamo fuori dallo stampo e versiamo sopra la glassa velocemente perche' asciuga in fretta (un pentolino con il succo di limone su fiamma bassissima si aggiunge lo zucchero a velo poco per volta eliminando bene i grumi, deve risultare una cremina).
Una spolverata di zucchero rosso e un ricciolo di panna montata e... fatto!!!