Mi stò rendendo conto che si cerca di mangiare sempre più in modo sano e salutare. All'inizio mi sembrava quasi una moda, o meglio un modo per accomunarsi agli altri "lo fanno tutti...", poi mi sono resa conto da consumatrice seriale di insalate e verdure che, fare un pochino di attenzione fa bene e alla fine non si rinuncia proprio a niente. Anche perchè un dolcino o qualcosa di sfizioso ogni tanto ci vuole diciamocelo ecchè!!!
Quindi va da sè che sfogliando il libro "La mia cucina italiana" di quel bel giovane di Marco Bianchi, mi è venuta una gran fame (tanto per cambiare)! Che le ricette siano divise per regione è una di quelle cose per me poco rilevanti, che invece sotto le ricette si possano trovare consigli e suggerimenti, nonchè i benefici degli ingredienti utilizzati da un punto di vista organico l'ho trovato particolarmente interessante.
La ricetta originale è quella del baccalà alla fiorentina, ma non avendolo trovato dalla mia pescheria di fiducia ho optato per filetti di merluzzo.
Pesciolino a parte, gli ingredienti sono quelli del libro, una volta tanto mi attengo fedelmente alla ricetta :-P
Cosa ci serve? Per 2 persone ho usato: 300 g di pomodori (questi in foto i pizzutelli, buoni ma davvero tanto), mezza cipolla bianca, uno spicchio d'aglio, 400 g di merluzzo pulito, prezzemolo, olio d'oliva, sale e pepe.
Prima cosa si fa un bel trito con aglio e cipolla, per fare amicizia, con un filino d'olio poi si aggiungono i pomodori tagliati a pezzetti, un pò di sale e una generosa macinata di pepe. Dopo un qualche minuto ho fatto spazio nel tegame e ho aggiunto il merluzzo, ho coperto e ho lasciato cuocere per una decina di minuti. La cottura originale prevedeva di cuocere il pesce in una padella antiaderente a parte e poi unire la salsa.
A fine cottura una spolverata di prezzemolo fresco e ...fine! Che dire, decisamente gustoso.
A noi è piaciuto, è un piatto semplice e veloce; la cipolla col pesce non l'avevo mai provata, ma ha il suo perchè. Il libro è interessante per chi è alla ricerca di ricette un pò rivisitate e qualche idea in più.
Alla prossima Kat
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lunedì 11 aprile 2016
sabato 6 febbraio 2016
Idee in libreria: San Valentino si avvicina
Oggi ho in mente qualcosa di diverso, qualcosa di molto vicino alla mia vita di tutti i giorni, oggi parliamo di libri. Ripercorrendo a ritroso il blog penso di averne parlato una sola volta. Peccato, amo i libri e se penso a un luogo rilassante dove poter passare un po' di tempo senza guardare l'orologio, dove raccogliere i miei pensieri e lasciarli in stand by, quello è per forza una libreria. Adesso poi nelle librerie sono comparse qua e là poltroncine, ancora poche in confronto a quelle che si trovano negli States ma un angolino dove sfogliare le ultime uscite lo si trova sempre.
Il punto comunque non é l'arredamento delle librerie ma i libri. Anche oggi come tutti i giorni in cui sono libera un saltino nella mia preferita lo devo fare, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire o di meno recente da rivalutare. E cosi' é stato.
Questo è il periodo dei libri rosa e con S.Valentino in avvicinamento qualche titolo romantico ai noi donnine può saltare facilmente all'occhio. Nel mio caso l'attenzione è stata catturata da Nicolas Barreau, nome per me impronunciabile, ma per essere un uomo, per di più giovane, a me ricorda sempre lo stile della Kinsella, il che mi fa strano, ma si legge in modo scorrevole, senza troppe pretese.
Io ho comprato questo Parigi è sempre una buona idea, sulla scia di un paio d'anni fa quando lessi durante una vacanza nella Ville Lumière, Gli ingredienti segreti dell'amore (entrambi Feltrinelli Editore). Mentre in quest'ultimo i personaggi ruotavano intorno a un ristorante e s'intreccevano le storie dei personaggi, in questo nuovo libro le vicende si snodano nei dintorni di una cartoleria, tra lettere, bigliettini e cartoline decorate a mano.
Sono curiosa di iniziarlo ...Io me lo sono auto-regalata, ma potrebbe essere un idea carina da farsi regalare per il prossimo S. Valentino in alternativa o in aggiunta ai classici cioccolatini ;-) ;-)
Baci baci Kat
Il punto comunque non é l'arredamento delle librerie ma i libri. Anche oggi come tutti i giorni in cui sono libera un saltino nella mia preferita lo devo fare, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire o di meno recente da rivalutare. E cosi' é stato.
Questo è il periodo dei libri rosa e con S.Valentino in avvicinamento qualche titolo romantico ai noi donnine può saltare facilmente all'occhio. Nel mio caso l'attenzione è stata catturata da Nicolas Barreau, nome per me impronunciabile, ma per essere un uomo, per di più giovane, a me ricorda sempre lo stile della Kinsella, il che mi fa strano, ma si legge in modo scorrevole, senza troppe pretese.
Io ho comprato questo Parigi è sempre una buona idea, sulla scia di un paio d'anni fa quando lessi durante una vacanza nella Ville Lumière, Gli ingredienti segreti dell'amore (entrambi Feltrinelli Editore). Mentre in quest'ultimo i personaggi ruotavano intorno a un ristorante e s'intreccevano le storie dei personaggi, in questo nuovo libro le vicende si snodano nei dintorni di una cartoleria, tra lettere, bigliettini e cartoline decorate a mano.
"I rituali aiutano a fare ordine nel caos della vita...."
Sono curiosa di iniziarlo ...Io me lo sono auto-regalata, ma potrebbe essere un idea carina da farsi regalare per il prossimo S. Valentino in alternativa o in aggiunta ai classici cioccolatini ;-) ;-)
Baci baci Kat
mercoledì 19 ottobre 2011
Say ...cheese!!!
Un titolo cosi' per condividere con voi la mia calda e formaggiosa teglia di mac and cheese. Certo, condividere puo' suonare troppo dal momento che non e' rimasta neanche l'ombra!
La foto, be' almeno quella, son riuscita a farla, di corsa, ma l'ho fatta, quindi perdonatemi se la qualita' non e' proprio delle migliori....
...ma quando sforno della pasta mi piace mangiarla bollente!!! E poi non so' se vi siete accorti quanto le temperature si sono abbassate in questi ultimi giorni, quindi qualcosa di caldo-caldo ci sta' proprio a pennello!
Lo spunto viene dal libro Buon Appettito America di Laurel Evans, seguito quasiallalettera, dall'altra parte non son capace di non fare modifiche, devo pur lasciare il mio tocco (o no?).
Comunque gli ingredienti che ho usato sono:
300 g di pasta corta tipo pipe
50 g di burro
30 g di farina
1 bicchiere di latte
1/2 bicchiere panna fresca
200 g di Cheddar
una grattugiata abbondante di Parmiggiano
sale, pepe e noce moscata
Per prima cosa si fa una besciamella, sciogliendo il burro in un pentolino, aggiungendo la farina e infine unendo il latte tiepido. Si toglie dal fuoco e sempre continuando a mescolare si aggiunge la panna, i formaggi, le spezie e si da' un'ultima girata. Nel frattempo i maccheroni dovrebbero essere sul fuoco a cuocere (dimenticavo!).
Quando sono cotti ma un po' al dente vanno scolati, tenendo da parte un bicchiere circa d'acqua di cottura.
Si trasferiscono in una teglia imburrata con la salsa-besciamella al formaggio e l'acqua di cottura, si mescola il tutto e in forno a 180 C per 20-30 minuti.
Stasera che fate per cena???
La foto, be' almeno quella, son riuscita a farla, di corsa, ma l'ho fatta, quindi perdonatemi se la qualita' non e' proprio delle migliori....
...ma quando sforno della pasta mi piace mangiarla bollente!!! E poi non so' se vi siete accorti quanto le temperature si sono abbassate in questi ultimi giorni, quindi qualcosa di caldo-caldo ci sta' proprio a pennello!
Lo spunto viene dal libro Buon Appettito America di Laurel Evans, seguito quasiallalettera, dall'altra parte non son capace di non fare modifiche, devo pur lasciare il mio tocco (o no?).
Comunque gli ingredienti che ho usato sono:
300 g di pasta corta tipo pipe
50 g di burro
30 g di farina
1 bicchiere di latte
1/2 bicchiere panna fresca
200 g di Cheddar
una grattugiata abbondante di Parmiggiano
sale, pepe e noce moscata
Per prima cosa si fa una besciamella, sciogliendo il burro in un pentolino, aggiungendo la farina e infine unendo il latte tiepido. Si toglie dal fuoco e sempre continuando a mescolare si aggiunge la panna, i formaggi, le spezie e si da' un'ultima girata. Nel frattempo i maccheroni dovrebbero essere sul fuoco a cuocere (dimenticavo!).
Quando sono cotti ma un po' al dente vanno scolati, tenendo da parte un bicchiere circa d'acqua di cottura.
Si trasferiscono in una teglia imburrata con la salsa-besciamella al formaggio e l'acqua di cottura, si mescola il tutto e in forno a 180 C per 20-30 minuti.
Stasera che fate per cena???
venerdì 19 agosto 2011
Momenti di ordinaria follia: carrot cake di meta' agosto
Perche' di questo titolo? Scontato direi viste le temperature tropicali di questi giorni, e accendere il forno puo' scatenare grandi forme allergiche!! Ma che dire la mattina di ferragosto tutto sembrava tranne che una giornata di caldo, anzi, il cielo grigio tutto uniforme preannunciava acqua! Insomma con un tempo cosi' fare un dolce nel forno e' anche piacevole, no??! La scelta e' caduta sulla torta di carote, dopo ragionamenti contorti e tendenziosi (si' insomma, forse ho barato...) del tipo: con la grigliata Italian style, potato salad e verdure grigliate, poteva starci bene. Ormai qui si sa' che il nostro tavolo e' diventato una sorta di ponte Ita-Usa, dove difianco al condimento classico per la carne e' inevitabile trovare la salsa barbecue, o accanto a un vassoio di buonissimi mignon di pasticceria veder spuntare una carrot cake.
Anche questa volta posso dire che... era buOniSSima! sebbene viene sempre diversa, ma la colpa e' mia, continuo a fare modifiche e quindi di che mi meraviglio? La prima volta e' stata questa, della seconda ho perso traccia e questa e' l'ultima.
Lo spunto viene anche dal libro Buon Appetito America di Laurel Evans, e dico spunto o stravolgimento: nella mia versione dosi diverse e nessuna traccia di spezie, che non rientrano in questo momento nelle mie grazie.
Gli ingredienti
200 g di farina (quella per torte soffici)*
mezza bustina di lievito per dolci (1 teaspoon 1/2)*
2 carote grandi, pulite e grattugiate
150 g di zucchero di canna
1 cucchiaio d'olio d'oliva
2 uova
un po' di estratto di mandorle (1/4 teaspoon )*
un pizzico di sale
*( ) come mi sono regolata io
Come si fa
Da una parte ho unito farina, lievito e sale, mentre in un altro contenitore ho unito le uova allo zucchero e le ho lavorate con la frusta per un po' fino a quando diventano cremose, aggiungendo l'olio a filo durante questo passaggio. Ho poi unito le uova grattugiate, la farina e ho continuato con le fruste.
Visto che l'impasto mi sembrava troppo compatto ho aggiunto un goccio di latte, mi son regolata a occhio.
Infine l'aroma di mandorle e gli ho dato un ultima giratina.
In teglia imburrata e infarinata e' finita in forno per 30 minuti a 180 C.
Prima di tagliare e' "saggio" farla raffreddare!
CIAO!!!
Anche questa volta posso dire che... era buOniSSima! sebbene viene sempre diversa, ma la colpa e' mia, continuo a fare modifiche e quindi di che mi meraviglio? La prima volta e' stata questa, della seconda ho perso traccia e questa e' l'ultima.
Lo spunto viene anche dal libro Buon Appetito America di Laurel Evans, e dico spunto o stravolgimento: nella mia versione dosi diverse e nessuna traccia di spezie, che non rientrano in questo momento nelle mie grazie.
Gli ingredienti
200 g di farina (quella per torte soffici)*
mezza bustina di lievito per dolci (1 teaspoon 1/2)*
2 carote grandi, pulite e grattugiate
150 g di zucchero di canna
1 cucchiaio d'olio d'oliva
2 uova
un po' di estratto di mandorle (1/4 teaspoon )*
un pizzico di sale
*( ) come mi sono regolata io
Come si fa
Da una parte ho unito farina, lievito e sale, mentre in un altro contenitore ho unito le uova allo zucchero e le ho lavorate con la frusta per un po' fino a quando diventano cremose, aggiungendo l'olio a filo durante questo passaggio. Ho poi unito le uova grattugiate, la farina e ho continuato con le fruste.
Visto che l'impasto mi sembrava troppo compatto ho aggiunto un goccio di latte, mi son regolata a occhio.
Infine l'aroma di mandorle e gli ho dato un ultima giratina.
In teglia imburrata e infarinata e' finita in forno per 30 minuti a 180 C.
Prima di tagliare e' "saggio" farla raffreddare!
CIAO!!!
lunedì 12 aprile 2010
Cibo per la mente
"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina.Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.[...]... e grandi, di una grandezza esagerata. Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero inverno, un frigo imponente, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po' arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi.
Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po' meglio che pensare che sono rimasta proprio sola."
Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po' meglio che pensare che sono rimasta proprio sola."
(Kitchen - Banana Yoshimoto, 1988)
Sistemando le valigie ho trovato nascosto in una tasca questo libro, portato dall'Italia che non ricordavo per niente di averlo preso con me. Assolutamente una bella scoperta.
Piccolo, con la copertina morbida e dall'aria vissuta, l'avro' letto almeno tre volte, e quando mi capita di prenderlo in mano non posso fare a meno di leggere qualcosa, e' proprio il caso di dire che a suo tempo quando ho scoperto Banana Yoshimoto, sono stata catturata dal linguaggio, dai temi affrontati e dall'immagine affascinante del Giappone.
Il brano sopra e' l'inizio del libro, divertente a tratti triste, dove appare la cucina come metafora della famiglia. Offre diverse interpretazioni, credo che o lo si ami o lo si odi, senza vie di mezzo.
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